Il desiderio dell’individuo-consumatore nasce online
Il marketing è l’importante forma creativa capace di narrare storie ed empatie. In tal senso diventa l’anima di ciascuna attività economica: se non vendi non produci; ma se non comunichi, non esisti.
Oggi il marketing ha un grande alleato i big data.
Per studiare i big data bisogna fare una tomografia dell’ambiente in cui si opera, analizzandone i valori, le credenze, l’andamento demografico, i linguaggi.
L’analisi dei big data è una sorta di radiografia dei numeri, delle parole, delle immagini che si deducono dalle tracce digitali che ciascun individuo-consumatore lascia su internet sia attraverso il proprio smartphone, sia navigando con il pc. Interpretando i Big data scopriamo desideri, gusti, orientamenti dell’individuo-consumatore per poi proporgli prodotti mirati.
Ecco alcuni dati per comprendere l’importanza dell’analisi dei big data.
Quotidianamente vengono inviate 410 miliardi di e-mail, trasmessi ben 35 miliardi di messaggi e pubblicate 700 milioni di immagini statiche e dinamiche (fotografie e/o video). Pertanto per le aziende risulta sempre di più inderogabile la selezione ed elaborazione dei dati fondamentali per profilare i propri clienti e quelli potenziali al fine di conoscerli bene.
In aiuto alle aziende vi è un altro importante alleato del marketing: il content.
Nell’era dei social media ciascuna azienda sa bene che quando la propria community condivide o interagisce con un contenuto (testo o immagine del post) è perché ne riconosce la reputation del marchio e pertanto con quell’azione pensa che tale contenuto sia valido e quindi vada diffuso (viralità).
Infatti il passaparola tra gli utenti connessi nel 2016 – secondo lo studio di Boston Consulting Group – (nel web o attraverso i social media) è risultato la prima fonte di ispirazione dei consumatori per l’acquisto.
Quindi per ciascun marchio è bene ricordare che dal web il 70% degli individui-consumatori medita il proprio shopping.