Tutto si evolve: da consumatore a prosumer
E’ nato il prosumer
Stiamo vivendo il paradigma dell’economia della partecipazione del consumatore che andrebbe probabilmente più correttamente definito “prosumer”.
Oggi le idee e le campagne pubblicitarie funzionano se vengono condivise il più possibile, anche oltre i confini nazionali.
Così gli ingredienti indispensabili di una corretta comunicazione integrata diventano: condivisione e partecipazione dell’individuo-consumatore, narrazione e virilizzazione dei contenuti del brand. Bisogna parlare al cuore dell’individuo-consumatore cercando di essere in grado di interagire con il digitale e i big data.
L’attività di comunicazione integrata per un brand consiste nel coinvolgere il prosumer, cercando di viralizzare il messaggio facendo partecipare e soprattutto contribuire il consumatore.
Soltanto parlando al cuore del prosumer la comunicazione integrata risulta vincente, tenuto conto del fatto che ben la metà delle decisioni di acquisto sono irrazionali.
Come fare?
Bisogna iniziare sia come agenzie di comunicazione che come aziende clienti ad essere in grado di “saper abitare in modalità integrata” il media internet (website, social network, e-commerce, social media, post, digital adv) ma soprattutto imparare a tenere conto dei big data (report, analisi, azioni).
I big data, l’interpretazione attenta dei grandi algoritmi diventano uno strumento di analisi ed informazione importante per l’attività di una azienda, per la reputation del brand what is the best online casino, per la commercializzazione del prodotto: tale azione va fatta velocemente, in linea con i tempi di internet e del digitale.
Dallo studio dei big data è possibile conoscere meglio i propri clienti, individuare lead qualificati, capire le loro abitudini (preferenze, passioni, tempi) per far crescere la quota del proprio mercato.
In tal modo partendo dalla conoscenza dei loro comportamenti è possibile personalizzare le offerte di vendita e le azioni di comunicazione integrata.
L’importanza dei Big Data
I big data per le aziende che li analizzano diventano un patrimonio importante che va gestito come un insieme di informazioni sui consumatori che velocemente e in notevoli quantità arrivano istantaneamente da molte fonti: website, e-commerce, social network, punti vendita.
I big data vanno regolamentati perché hanno identità differenti: formati, testi, immagini statiche e dinamiche, click, icons.
Per le agenzie di comunicazione integrata e le aziende-clienti la sfida è la stessa: saper capire i big data, la loro complessità di analisi ed interpretazione per la grande mole di informazioni sui consumatori o meglio, secondo la nuova accezione, dei prosumer!